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Esercizi spirituali, la sete di Dio tra Ionesco e “Il piccolo Principe”

L’invito è quindi a rallentare il «nostro passo» e prendere «coscienza dei nostri bisogni». A riporre in Dio la nostra sete «di relazioni, di accettazione e di amore», «un patrimonio biografico», afferma il teologo portoghese, che è presente in ogni essere umano dall’infanzia alla vecchiaia e che «siamo chiamati a riconoscere e ringraziare».